Cari Amici Linuxari...

GAFAM a Scuola
(versione 0.1)
Cari Amici Linuxari,

sono Giacomo Tesio, padre, hacker, debianista dai tempi di Potato e co-fondatore di Monitora PA.

Vi scrivo per invitarvi a lottare con noi.
Vi invito senza potervi promettere altro in cambio... che risultati.

Il software libero sin dalle origini è stato un movimento politico con l’obbiettivo di garantire la libertà cibernetica delle persone e la loro autodeterminazione attraverso il software che utilizzano.
La possibilità di comprendere e modificare gli automatismi che le circondano.

Oggi il FLOSS costituisce l’infrastruttura portante della nostra epoca, il cui sviluppo è finanziato da multinazionali che un tempo definivano il copyleft come “un cancro”.

Eppure la libertà cibernetica delle persone intorno a noi non è mai stata tanto in pericolo.

Mai nella storia umana è stato possibile sorvegliare ed orientare individualmente i comportamenti di miliardi di persone, in modo invisibile e senza l’uso della forza.

Individui e comunità sono vittime di un controllo capillare, continuo ed automatizzato. Quando giocano, quando dormono, quando studiano, quando lavorano, quando comunicano.
Ogni mail, ogni SMS, ogni telefonata, ogni foto, ogni visita ad ogni sito web, ogni acquisto, ogni visita medica, ogni relazione personale o lavorativa, persino ogni colpo di tosse in casa propria arricchisce i profili predittivi utilizzati per orientare impercettibilmente scelte economiche ed opinioni politiche.

Un potere a crescita esponenziale inedito nella storia dell’umanità.

Ciò che noi hacker abbiamo creato viene usato contro le persone che amiamo.

Io voglio proteggerle.
Farò tutto ciò che è in mio potere per proteggerle.

E vi invito a fare altrettanto.

La nostra generazione è fottuta

Ci siamo tutti fatti ingannare dalla gratuità dei servizi, riconducendola intuitivamente all’etica del dono che caratterizza da secoli diverse fedi religiose e ideologie politiche diffuse in Europa.

Io stesso ho usato per anni strumenti di sorveglianza come GMail, Facebook e LinkedIn, non comprendendone affatto la natura estrattiva e i pericoli ad essa connessi per le persone che amo.

Ma possiamo cambiare strada!

Come hacker, possiamo trovare soluzioni.

Almeno per i nostri figli!

Grazie alla DaD, sciaguratamente affidata ai capitalisti della sorveglianza, vengono profilati nelle loro idee, nei loro dubbi, nelle loro fragilità, nei voti, nei tempi di reazione, nei tempi di battitura, nelle relazioni che hanno con insegnanti e compagni.
I loro volti, le loro voci e le loro abitazioni sono state cedute per sempre a multinazionali su cui le nostre autorità riconoscono di non avere alcun vero potere ispettivo.

E ogni nuovo bit raccolto da queste aziende duplica l’efficacia delle manipolazioni cognitivo-comportamentali che effettueranno su di loro.
Per decenni.

Io non voglio abbandonare le mie figlie nelle mani dei GAFAM.
Non voglio che possano influenzarne le scelte o determinarne le opportunità.

E so per certo di non essere il solo.

Il 22 giugno 2020, pioniere come sempre, il Professor Angelo Raffaele Meo scrisse all’allora Ministra dell’Istruzione affinché sottraesse la Scuola pubblica al capitalismo della sorveglianza e al software proprietario.

Molti di voi firmarono quell’appello.

Rimase inascoltato.

Una lotta cibernetica, nonviolenta ma senza quartiere

Monitora PA esige il rispetto della Legge.

Lotta per il rispetto dei diritti e dell’autonomia delle persone.

Viviamo in una società che stigmatizza il conflitto, ancorché nonviolento, perché il conflitto dialettico funziona!
Sovverte gli equilibri di potere.

E noi siamo sovversivi, come i Partigiani che scrissero la nostra Costituzione, stufi di vedere il nostro Paese violare le sue stesse Leggi, danneggiare la propria economia e rinunciare alla sovranità del proprio popolo per dipendere, succube, da multinazionali straniere che anche quando usano o sviluppano software open-source, lo fanno a danno delle libertà e dei diritti fondamentali dei nostri concittadini.

Per questo abbiamo creato un osservatorio automatico distribuito che al momento stiamo puntando sulla Pubblica Amministrazione da cui esigiamo ed esigeremo sempre di più il pieno rispetto del GDPR e del Codice di Amministrazione Digitale. Ed ancor prima, esigiamo il rispetto dell’articolo 15 della nostra Costituzione.

In questo modo, migliaia di scuole, comuni e ospedali, hanno smesso di usare Google Analytics e Google Fonts, sottraendo gigabyte di dati personali al capitalismo di sorveglianza.

E chi persevera nel traffico di dati personali è stato e sarà segnalato al Garante della Privacy affinché venga severamente sanzionato.

Quei dati riguardano i nostri ragazzi. Dobbiamo fare di più.
E per farlo abbiamo bisogno di voi: delle vostre idee, delle vostre domande, delle vostre energie.

Non per partecipare alle nostre azioni o per supportare Monitora PA.

Non basta.

In questo conflitto cibernetico multilaterale e globale abbiamo avversari numerosi, potenti e motivati che non si fanno scrupoli a farsi scudo di realtà piccole ed indifese come le scuole.

Per salvare la Scuola dal lock-in dei GAFAM, servirà una terapia d’urto.
Noi costringeremo le scuole a cambiare, ma avranno bisogno di aiuto.
Per questo vi scrivo.

Non per aiutare Monitora PA, ma le scuole che dovremo defibrillare.

Sul nostro sito trovate una analisi preliminare sulle scuole sorvegliate da Google e Microsoft: https://monitora-pa.it/2022/09/05/gafam-a-scuola_0.1.ods

È una panoramica parziale, ma mostra quanto grave sia situazione.
Non possiamo girarci dall’altra parte! Dobbiamo agire!

Vi chiediamo mobilitarvi con i vostri iscritti, di contattare le scuole più vicine, di sensibilizzarle sui rischi legali e cibernetici che questi strumenti comportano e soprattutto di informarle sulle molte alternative libere disponibili.

Aiutatele a scegliere con cura soluzioni che garantiscano davvero i diritti degli studenti, che garantiscano davvero la “privacy by design and by default” e non siano semplicemente sepolcri imbiancati, basati su software libero ma eseguiti sui fumosi “cloud” dei GAFAM.

Aiutate docenti, studenti e genitori a comprendere l’enorme potere insito nei dati personali ed il danno irreversibile che la loro diffusione produce all’autonomia individuale e collettiva, attraverso campagne creative e divertenti.

Hanno bisogno di voi.

Giacomo

Co-fondatore di Monitora PA
Web: https://monitora-pa.it
Matrix: #MonitoraPA:matrix.opencloud.lu


Questo appello è rivolto a tutti i Linuxari italiani.
Per raggiungerli, l'ho inviato personalmente ai seguenti LUG: